La mostra, organizzata da Puglia Sounds e allestita nel castello Svevo di Bari, ripercorre il sodalizio artistico nato nel 1977 tra il performer David Bowie – tra i migliori cantanti del mondo secondo il “Rolling Stone”, artista poliedrico e inventore del glam rock, scomparso il 10 gennaio 2016 – e il fotografo giapponese Masayoshi Sukita che, ancora sconosciuto al mondo anche se già discretamente introdotto a New York nel mondo di Andy Warhol e per i ritratti fatti a Jimmy hendrix, tramite la stilista e amica Yasuko Takahashi – costumista di Ziggy Stardust di cui Bowie era protagonista – riuscì a presentare i suoi precedenti lavori al manager di Bowie con la speranza di ottenere un incarico, nonostante il suo stentato inglese. In realtà prima di conoscere la musica del “Duca bianco”, di cui ignorava l’esistenza, il fotografo rimase colpito dalla sua figura su un poster tanto da spingerlo a assistere ad un suo concerto. Ne uscì talmente ispirato che decise di volerlo fotografare a tutti i costi perché avendolo individuato come un artista visionario, un po’ folle e fuori dal comune al contempo divenne un soggetto imperdibile per il fotografo. Il resto è storia: il portfolio di Sukita impressionò talmente Bowie e il suo entourage che decisero di approntare subito una sessione fotografica per la presentazione dell’album the idiot di Iggy Pop, durata un paio d’ore, durante la quale entrambi gli artisti furono ripresi e da cui sono scaturiti i celebri fotogrammi della mostra, considerate tra le immagini più potenti che siano state concepite nell’ambiente discografico. In seguito fu Bowie a chiedere a Sukita quel preciso scatto, tra quelli del servizio, che fu usato per la copertina dell’LP Heroes, tanto rinomata. Negli anni a seguire Masayoshi Sukita fu sempre presente e pronto ad accogliere il cantante ad ogni sua successiva visita in Giappone, assieme fecero molti altri scatti e passarono amichevolmente anche molto tempo in relax tanto da poter affermare che la loro fu un’amicizia durata 40 anni.
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